Ecco tutte le informazioni raccolte sui singoli prodotti senza lattosio e a basso tenore di lattosio, per sapere dove acquistarli e se siano in offerta o meno
Facciamo un po' di chiarezza su cosa si intende per "senza lattosio" o "a basso tenore di lattosio" o "altamente digeribile",
"naturalamente senza lattosio": secondo la legge attualmente in vigore, è possibile indicare un alimento come "senza lattosio" quando questo ha un residuo
di lattosio inferiore a 0,1 %, ossia 0,1 g per 100 g di prodotto. Purtroppo questo tipo di "senza lattosio" in realtà non garantisce l'effettiva innocuità di tale
alimento per un intollerante, perché il livello di tolleranza o meno è personale e oltretutto bisogna anche tenere presente l'accumulo di lattosio giornaliero che si ottiene
mangiando i vari alimenti: questo significa che un intollerante può avere reazioni molto negative pur mangiando soltanto alimenti "senza lattosio". In realtà
il vero "senza lattosio" è da 0.01 % di lattosio, ma per legge non c'è differenza, quindi sta alle singole case produttrici inserire i valori di lattosio residuo
e far sapere se tale valore è inferiore allo 0.01 % . Ci viene in soccorso l'AILI che sta facendo una
campagna di sensibilizzazione in questo senso e, laddove lo ritenga possibile, sta inserendo il bollino "LFree" sulle confezioni realmente senza lattosio, così stiamo
più tranquilli, ma c'è tutto un mondo in cui noi intolleranti possiamo comunque muoverci con un certo margine di attenzione, da qui nasce l'esigenza di catalogare
tutti quegli alimenti che sono "senza lattosio inferiore a 0,1% " , oppure "senza lattosio inferiore a 0,01 %", ed anche quei prodotti lattiero caseari che sono
"naturalmente senza lattosio" perchè lo hanno perduto nel normale processo di produzione